Giovedì
30 gennaio, la mia classe e io siamo andati a Schönbrunn
(residenza estiva dell'imperatore Francesco Giuseppe e della moglie
Sissi).
Il
castello di Schönbrunn,
attualmente, conta 1.441 stanze di diversa grandezza; solo 190 sono
aperte al pubblico sotto forma di museo.
La
residenza conta 1,5 milioni di turisti approssimativi all'anno.
Alle
ore 13:25 ci siamo ritrovati al castello, dove ci aspettava la guida
(che ci aveva già mostrato la Karlskirche e lo Stephansdom).
Avendo
poco tempo a disposizione, siamo riusciti a vedere poche stanze del
castello: la camera da letto di Francesco Giuseppe, lo studio
dell'imperatore, il bagno, la Gran Galleria (ampia galleria usata per
ricevimenti e banchetti ufficiali), la Sala degli Specchi, la sala da
pranzo.
Le
stanze che mi sono piaciute di più sono la Gran Galleria e la Sala
degli Specchi: due grandi spazi con pareti bianche, specchi con
cornici d'oro e un grande tappeto rosso.
Purtroppo
non si potevano fare foto all'interno, così sarà necessario
trovarsi nel castello per vedere quelle meravigliose stanze.
Dopo
aver osservato queste magnifiche stanze, ci siamo diretti allo zoo
che si trovava nel gigantesco giardino della residenza imperiale.
Allo
zoo c'erano molti animali: ghepardi, leoni, panda, koala, pinguini,
foche, pipistrelli, panda minori, capre, uccelli, scimmie, suricati,
giraffe, asini, bufali...
Alla
sera, dopo aver mangiato in ostello, salivamo in camera e, alcune
volte, ci preparavamo per uscire (una volta siamo andati alla Haus
der Musik e un'altra a vedere il musical su Sissi).
Quando
rimanevamo in stanza, potevamo tenere le luci accese fino alle 22,
dopo di che bisognava andare a letto.
Stare
in camera è stato sempre un divertimento; ogni sera ci inventavamo
cose nuove da fare: una sera abbiamo fatto “petto, dito, mano”
(un gioco che si fa con le mani) e abbiamo fatto il video, un'altra
sera ognuna di noi ha fatto una scenetta di una storia romantica e
divertente con i piedi...
Mi
sono divertita tantissimo con le mie compagne di stanza, è stata
un'esperienza che vorrei rivivere.
di
Sara