Suono
dalla seconda elementare il violino, uno degli quattro strumenti ad
arco: quello più grave è il contrabbasso, poi il violoncello, la
viola e infine appunto il violino.
Nella
mia famiglia tutti suonano uno strumento - soprattutto il pianoforte
-, e quindi sono cresciuta nella musica classica. Io però non volevo
suonare il pianoforte perché da piccola una volta sentii un pezzo di
violino e mi sono innamorata del suo suono. Credo che sia stato il
Concerto del compositore russo Tchiakovsky, visto che ancora oggi è
il mio brano di musica classica preferito.
Amo
specialmente la musica tzigana, secondo il mio professore di violino,
il violino è nato tra queste popolazioni: di notte, intorno a un
falò. A me vengono in mente scene magiche, con musica velocemente
ritmata e note difficili da raggiungere sui tasti del violino. Non so
bene come l'ho conosciuto, questo genere. Forse sentendo spesso i
violinisti di strada per Amsterdam, che spesso sono immigrati
dall'Europa orientale.
Il
mio insegnante di violino mi ha raccontato che in Ungheria ci sono
persino i conservatori (grado più alto nello studio della musica in
Europa) che sono divisi in due settori: quello per la musica classica
e quello per la musica tzigana.
Ho
sempre sognato di suonare un concerto di musica tzigana - dopo aver
suonato Bach, Beethoven, Brahms, Lully, Paganini e così avanti -, e
adesso sto suonando una ciarda che sarebbe una danza ungherese,
proprio nello stile tzigana. Sono molto fiera di questo.
La
differenza tra la musica classica e quella tzigana è quella del
ritmo e delle note. Si sono svillupati in anni diversi e in luoghi
differenti.
Secondo
me, se volete suonare il violino avete bisogno di molta autostima e
avere la capacità di non gettare la spugna velocemente. Secondo me i
primi anni sono quelli più difficili. Spesso all'inizio esce un
suono orrendo dal violino come un gatto che viene maltrattato e
questo fa venire l'idea che “Non ce la farò mai”. Dopo alcuni
anni, essendo maturata anche io, ho trovato spesso un rifiugio nel
violino suonandolo. Quando sto male o sono triste, suonando riuscivo
a chiarirmi le idee e stare meglio, quando ero felice trovavo un
sacco di divertimento nel suonarlo.
Vi consiglio di ascoltare l'Humoresque dello cecoslovacco Dvorak, il concerto di Tchaikovsky e questo.
di Pearl ♥