Mercoledì
29 gennaio con la mia classe (3B) e la 3E ho assistito alla
rappresentazione sul lager di Bolzano, uno dei campi di transito che
era presente in Italia, all'interno del bellissimo teatro di Laives.
Protagonisti sul palco erano un signore e una ragazza che leggevano
in modo molto espressivo delle testimonianze scritte da alcuni
deportati nel campo, recuperate dall'archivio comunale di Bolzano. La
sala era ornata di disegni e figure rappresentanti l'inferno. Prima
dell'inizio del vero spettacolo ha preso la parola l'assessore alla
cultura del comune di Laives, il quale ci ha parlato brevemente della
tragedia degli anni 40. Il lager di Bolzano è stato inaugurato
nell'estate del 1944 e chiuso quasi in contemporanea con la fine del
secondo conflitto mondiale (1945). Le scene erano molto vere,
tragiche e soprattutto toccanti. I due sceneggiatori leggevano
veramente in modo impeccabile. Qualche parte dello spettacolo, poi,
era arricchita da immagini, canti e suoni, in particolare da quello
del metronomo. Da quest'esperienza ho capito quanto sia importante
ricordare chi ci ha preceduto ed ha sofferto.
Alla
fine dello spettacolo è sorta una domanda che ha incuriosito un bel
po' di persone credo, ed era “Ma se ricordare è cosi importante,
perché il lager di Bolzano è stato distrutto?”. La risposta a
questo quesito è stata molto lunga ma la si può riassumere in una
sola frase: “Perché non tutti vogliono ricordare”. Io credo,
però, che ricordare sia fondamentale per il nostro futuro.
di
Daniel